apr 072014
 

scienza europaMartedì 8 aprile presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Piazzale Aldo Moro a Roma verrà presentato il “Manifesto per un’Europa di progresso”. Si tratta di un contributo che un folto gruppo di scienziati italiani, alcuni di loro con incarichi istituzionali rilevanti, hanno inteso dare per un concreto rilancio del sogno degli Stati Uniti d’Europa, proprio nel momento di maggior difficoltà della sua realizzazione. Il “Manifesto” origina dalle preoccupazioni che gli scienziati valutano nei riguardi di un processo d’integrazione delle nazioni europee in profonda crisi. Dalla consapevolezza che la piena estensione dei confini oltre i limiti nazionali rischi d’interrompersi bruscamente a causa delle inadeguatezze strategiche di chi fino ad ora ha condotto questo progetto. Dalla constatazione che le opportunità di reale progresso per i cittadini europei, in ambito di sviluppo civile, economico, democratico, culturale, pacifico, non possano prescindere dalla realizzazione di un’Europa dei popoli. Scienza, sapere e nuova conoscenza tendono a svilupparsi in modo naturale e hanno da sempre oltrepassato qualunque limite geografico, artificiale o mentale che si sia provato loro ad imporre. Gli scienziati intendono testimoniare la straordinarietà di questa “natura” che poi altro non è che la natura stessa dell’uomo, consapevoli che lo sviluppo e la diffusione del pensiero critico, che è proprio della scienza, possa contribuire ad ampliare l’esercizio effettivo dei diritti e della partecipazione democratica. Il riferimento esplicito va ad altri storici Manifesti, quali quello di Einstein e Nicolai; e quello di Spinelli, Colorni e Rossi. Ricordando che nella prima metà dell’Ottocento riunioni di scienziati italiani contribuirono alla realizzazione concreta dell’unità d’Italia, si propongono di dare un contributo per una realizzazione piena dell’unione politica dell’Europa, di un’Europa dei popoli. La stesura del Manifesto ha visto per ora coinvolti, a parte pochissime eccezioni, i soli scienziati italiani. L’obiettivo è di estendere rapidamente questa iniziativa in tutta Europa, provando ad avviare un movimento che possa sollecitare l’intera società continentale. Continue reading »

apr 022014
 

bigben smog

Questi giorni il Big Ben ha una sfumatura d’altri tempi come non si vedeva dai tempi in cui fu coniata, proprio là, la parola smog: smoke + fog. Il Governo inglese ha persino allertato i cittadini londinesi chieddendo loro di restare a casa se non altrimenti costretti a causa degli alti valori di inquinamento atmosferico registrati nella capitale britannica. In breve si è verificato quanto già accaduto nell’ultimo periodo a Parigi e Bruxelles dove le autorità hanno comunicato la necessità di provvedimenti di vario genere. Oltre il danno, la beffa si è materializzata dopo che la Commissione Europea ha aperto una procedura contro Londra per non aver ridotto, come richiesto, le emissioni di diossido di azoto, prodotto in maggior parte da gas di scarico. Insomma, giusto per annotare qualche priorità politica continentale. E non solo…

mar 212014
 

alenia

Per capire che Europa vogliamo, oggi bisognava essere a Torino. In pochi hanno rilanciato la presentazione del prototipo messo a punto da Thales Alenia Space per conto dell’Agenzia Spaziale Europea, eppure è proprio questa la nostra europa possibile. Un progetto da 160 milioni di Euro di lavoro buono e non delocalizzabile, in collaborazione con altre 40 imprese continentali, con Torino al centro dell’intelligenza scientifica del futuro. Una cosetta che supera le concezioni americane tipo Shuttle e Apollo o russe tipo Soyuz sui viaggi spaziali. Insomma competizione mondiale, intelligenza del futuro, tecnologia d’avanguardia con ricadute prossime industriali, merito scientifico che viene premiato dopo anni di dura preparazione, giovani di talento insieme all’esperienza di chi ha visto nascere il sogno di Kennedy. Ecco l’Europa che vorrei votare e che mi rappresenta…

mar 122014
 

FRANCE-UE-PARLIAMENT

Per chi pensava che solo in Italia esista un problema di “quote rosa”, ieri il Parlamento Europeo è riuscito a bocciare una relazione non vincolante proposta da una parlamentare della sinistra unitaria europea (GUE) che conteneva tra le altre cose agli Stati in cui la rappresentanza politica femminile è esigua, di elaborare una legislazione in difesa dei diritti delle donne. A votare a favore sono stati i gruppi della Sinistra Europea e dei Socialisti & Democratici, mentre la maggioranza uscita vincente era costituita da Partito Popolare,  Conservatori e gruppo dell’Europa della Libertà. Veramente stupefacente è stato l’atteggiamento dei Verdi e dei Liberaldemocratici (Alde) che, astenendosi, hanno di fatto permesso la bocciatura del provvedimento per soli 9 voti. Da tenere presente per le prossime elezioni europee.

mar 122014
 

europee infografica

Le elezioni europee del 2014 saranno le più importanti di sempre. Infatti, dopo il Trattato di Lisbona del 2009, Il Parlamento europeo avrà nuovi poteri come ad esempio quello di eleggere il Presidente della Commissione Europea e quindi gli elettori degli Stati membri decideranno con il proprio voto chi sarà alla guida dell’esecutivo dell’Unione Europea.

Una delle principali novità introdotte dal trattato consiste nel fatto che, quando gli Stati Membri dell’UE nomineranno il candidato a presidente della Commissione europea, che succederà a José Manuel Barroso nell’autunno 2014, per la prima volta dovranno tenere conto dei risultati delle elezioni europee. Il nuovo Parlamento dovrà poi, riprendendo le parole del trattato, “eleggere” il presidente della Commissione. Ciò significa che gli elettori avranno voce in capitolo su chi subentrerà alla guida dell’esecutivo dell’UE.

La nuova maggioranza politica che emergerà dalle elezioni, inoltre, contribuirà a formulare la legislazione europea per i prossimi cinque anni in settori che spaziano dal mercato unico alle libertà civili. Il Parlamento, unica istituzione europea eletta a suffragio diretto, è oggi uno dei cardini del sistema decisionale europeo e contribuisce all’elaborazione di quasi tutte le leggi dell’UE in parità con i governi nazionali.