apr 112014
 

BOOKSINITALY

(AGI) Attesa per il 14 aprile quando a Milano verrà presentato BooksinItaly, il primo sito per la promozione dell’editoria, della lingua e della cultura italiana nel mondo. Disponibile in italiano e inglese, lo spazio sul web si rivolge agli editori, sia italiani che stranieri, ai traduttori, agli italianisti e agli Istituti italiani di cultura all’estero. L’iniziativa nasce per volontà della Farnesina, del ministero dei beni e della attività culturali e del centro per il libro e la lettura, in collaborazione con l’associazione italiana editori, con il patrocinio di Expo 2015 e il sostegno di regione Lombardia, comune di Milano e fondazione Cariplo. BooksinItaly si inserisce all’interno di un progetto più ampio coordinato da fondazione Mondadori. Alla presentazione nel capoluogo lombardo ci saranno Andrea Meloni, capo della direzione generale promozione sistema paese della Farnesina, Cristina Cappellini, Gian Arturo Ferrari, Luisa Finocchi, Luca Formenton, Stefano Parise e Marco Polillo, con il coordinamento di Oliviero Ponte di Pino

Qui un’occhiata nel sito in costruzione di booksinitaly

apr 072014
 

scienza europaMartedì 8 aprile presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Piazzale Aldo Moro a Roma verrà presentato il “Manifesto per un’Europa di progresso”. Si tratta di un contributo che un folto gruppo di scienziati italiani, alcuni di loro con incarichi istituzionali rilevanti, hanno inteso dare per un concreto rilancio del sogno degli Stati Uniti d’Europa, proprio nel momento di maggior difficoltà della sua realizzazione. Il “Manifesto” origina dalle preoccupazioni che gli scienziati valutano nei riguardi di un processo d’integrazione delle nazioni europee in profonda crisi. Dalla consapevolezza che la piena estensione dei confini oltre i limiti nazionali rischi d’interrompersi bruscamente a causa delle inadeguatezze strategiche di chi fino ad ora ha condotto questo progetto. Dalla constatazione che le opportunità di reale progresso per i cittadini europei, in ambito di sviluppo civile, economico, democratico, culturale, pacifico, non possano prescindere dalla realizzazione di un’Europa dei popoli. Scienza, sapere e nuova conoscenza tendono a svilupparsi in modo naturale e hanno da sempre oltrepassato qualunque limite geografico, artificiale o mentale che si sia provato loro ad imporre. Gli scienziati intendono testimoniare la straordinarietà di questa “natura” che poi altro non è che la natura stessa dell’uomo, consapevoli che lo sviluppo e la diffusione del pensiero critico, che è proprio della scienza, possa contribuire ad ampliare l’esercizio effettivo dei diritti e della partecipazione democratica. Il riferimento esplicito va ad altri storici Manifesti, quali quello di Einstein e Nicolai; e quello di Spinelli, Colorni e Rossi. Ricordando che nella prima metà dell’Ottocento riunioni di scienziati italiani contribuirono alla realizzazione concreta dell’unità d’Italia, si propongono di dare un contributo per una realizzazione piena dell’unione politica dell’Europa, di un’Europa dei popoli. La stesura del Manifesto ha visto per ora coinvolti, a parte pochissime eccezioni, i soli scienziati italiani. L’obiettivo è di estendere rapidamente questa iniziativa in tutta Europa, provando ad avviare un movimento che possa sollecitare l’intera società continentale. Continue reading »

mar 222014
 

Occupati_rinnoavbili_temporanei_Crescita delle rinnovabili sui consumi elettrici, termici e dei trasporti, dipendenza dall’estero, numero di occupati, risultati ottenuti con Conto Termico e Certificati Bianchi e altro ancora: in un’audizione alla Commissione Attività Produttive della Camera il GSE fa il punto della situazione sulle energie pulite in Italia.

Qui le slides della presentazione del GSE (Gestore Servizi Energetici)

Qui un approfondimento di QualeEnergia.it

feb 132014
 

fusione nucleare

La prestigiosa rivista scientifica Nature ha pubblicato i risultati ottenuti dal Livermore National Laboratory sull’ottenimento di energia da una reazione di fusione nucleare. In sostanza i ricercatori hanno ricreato le condizioni esistenti di combustione presenti nel sole e nelle stelle, appunto la fusione, che si differenzia falla reazione della bomba atomica in quanto non scinde l’atomo. Il risultato è stato quello di ottenere più energia rispetto a quella spesa per innescare il processo. Pur lontani da applicazioni “sul campo”, il risultato comunque spiana la strada alla continuazione della ricerca su questo tipo di reazione che otterrebbe certamente energia in quantità finora impensabili e con bassissimo impatto ambientale. Da continuare a seguire…

ago 282013
 

Nel nord della Germania è stato inaugurato lunedì scorso il più grande impianto eolico off-shore del Paese. Con 80 turbine e situato ad un centinaio di chilometri dall’isola di Borkum, ha iniziato a fornire una potenza di 400 megawatts che, tradotti in maniera comprensibile, potranno alimentare circa 400 mila famiglie. Molto semplicemente, nel momento in cui i tedeschi decidono di “uscire” dal nucleare, fanno ciò che è necessario e cioè costruiscono centrali a basso impatto ambientale per recuperare l’energia che nel tempo verrà a mancare con la dismissione della fissione nucleare. Tutto qui.

lug 092013
 

Da ieri si è aperta la consultazione pubblica online lanciata del Governo riguardante la riforma della Costituzione. In sostanza chiunque e con qualsiasi livello di conoscenza della materia, potrà proporre “emendamenti” per la riforma della nostra Carta attraverso un percorso ideato in tre livelli: un questionario breve, un altro di approfondimento e un terzo momento di discussione pubblica. Certamente si rovesceranno su questa iniziativa tonnellate di critiche, di banalità varie, di superficialità inaspettate, ma credo che l’iniziativa sia comunque un fatto molto positivo da non sottovalutare. Se infatti non ci fosse continueremmo tutti ad alzare alte grida di lamento sulla ovvia questione del distacco tra i cittadini e le istituzioni. Ora, dal momento che invece esiste, faremmo molto meglio a sfruttare un’occasione del genere in maniera seria, lasciandoci l’italico gusto del lamento sul “benaltrismo” dietro le spalle e partecipando senza tante storie. Perché anche il modesto obiettivo di avvicinare meglio la nostra Carta Costituzionale, di cui molti parlano e pochi conoscono, risulterebbe un passo avanti non malvagio. Nella stessa strutturazione della consultazione, sono infatti disponibili diverse possibilità di approfondimento sulle idee e le contrapposizioni che hanno impegnato gli estensori della Carta e che dovrebbero essere molto più presenti e conosciute nel dibattito attuale. Certamente rimarrà il rischio della banalizzazione e lo strumento possiede i limiti che tutti possiamo immaginare ma la cartina di tornasole che rappresenta potrebbe snidare tutto il chiacchiericcio di chi demolisce e non ha idee sensate da proporre. A prenderlo sul serio, si potrebbe provare a vedere l’effetto che fa proponendo questo ponte tibetano ai vari caminetti ristretti dei nostri partiti e via via a tutte le associazioni della società cosiddetta civile per vedere se, davvero, esistono idee serie nascoste negli anfratti della nostra comunità civile e in quei movimenti che tanto demoliscono prendendo fiumi di voti e poco propongono. Proviamoci…

Qui il link della consultazione

mag 012013
 

Un’apparente contraddizione affligge oggi la sanità pubblica, intesa come disciplina o campo d’azione: mentre si accumulano prove sulla dimensione “sociale” della salute, il suo ruolo diviene progressivamente marginale e non sempre compreso.
Lang e Rayner suggeriscono sul
BMJ[1] che questa incongruenza sussista in quanto la sanità pubblica ha a che fare con la struttura della società e può quindi minacciare interessi costituiti. Inoltre, si assiste anche in sanità a uno slittamento progressivo verso l’atomizzazione e le scelte individuali – verso quel fenomeno sociologico che si può definire, parafrasando Bauman, come la “solitudine del consumatore”.

Un interessante articolo di Enrico Materia e Giovanni Baglio su Saluteinternazionale.info

apr 302013
 

Butto lì una notiziola che ben concentra quello che penso di quest’ultimo periodo e della Festa del 1° maggio. A New York un chirurgo italiano ha impiantato una trachea artificiale in una bambina di 2 anni che era nata senza tale organo. Bene, ma che c’entra? Immaginatevi a questo punto un paese diverso. Dove la Festa del lavoro sia un momento in cui si ragiona proprio sull’eccellenza del lavoro e sul perchè quest’ultimo manchi. Perchè la costruzione bioingegneristica di un organo così complesso nasce dalle idee e dal lavoro di moltissime persone: lavoro buono che porterà altro lavoro buono e remunerativo. Lavoro complicato, che se lo sai fare non esisterà nessun “cinese” che te lo porterà via. Se poi il la Festa del Lavoro si svolge in uno dei periodi più difficili per un Paese come il nostro, la riflessione si allarga e diventa più marcatamente “politica”. Non quella politica che continuiamo a farci macerare dai “media”, che domanda risposte alle “grandi intese”, al prossimo segretario del tal partito, al colore della pelle dei ministri e via discorrendo. Politica nel senso che le persone iniziano a domandarsi: come è possibile che in un certo momento, in un determinato luogo, un tal chirurgo abbia compiuto questa cosa strana che ha il sapore del miracolo? Cioè le persone nelle varie forme di associazione che ritengono più utili, si pongono una domanda concreta su un problema concreto che è stato risolto. In sostanza: in che modo è stato possibile che accadesse tutto ciò? Come è possibile farlo accadere anche a casa nostra? Nessuno è così frescone da non capire che esiste una filiera di azioni e reazioni tra la scelta ad esempio di un segretario di partito e un intervento chirurgico di eccellenza. Ma la il popolino normale di cui faccio parte pensa che forse questo “distacco” lamentato tra politica e cittadini sia soprattutto dato dall’incapacità di fare domande giuste e concrete – le risposte, come diceva un noto giallista, sono semplici-. Io immagino un insieme di persone che in un circolo di partito o nella sala di un’associazione inizia a discutere, ad esempio il 1° maggio, di come sia stato possibile impiantare una trachea artificiale in una bambina di 2 anni. Perchè, nella stessa storia, esistono snodi che “più politici non si può”. Ad esempio come un’agenzia come la Food and Drug Administration, nota per una certa tignosità sulle autorizzazioni, abbia bruciato i tempi ed abbia permesso in tempi veloci e garantendo la massima sicurezza possibile, una tale innovazione. Senza scadere nei tranelli alla “Di Bella” di casa nostra. E abbia permesso che un medico “straniero”, per i parametri americani, extracomunitario, raggiungesse questo risultato in una struttura statunitense. E le domande potrebbero a questo punto essere altre mille. Ecco la “politica” che vorei che si discutesse tra le persone “normali”: cosa è necessario mettere in campo anche nella nostra piccola realtà per raggiungere questi risultati? Personalmente mi domanderò queste cose scegliendo, questo 1° maggio, di timbrare come ogni giorno il cartellino nell’ospedale dove lavoro e cercando le risposte necessarie in una corsia sconosciuta assieme alle persone che lì sono domani ancora ricoverate. Anche se potevo evitarlo…