Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Forza Sergio. Chiamparino opzione forte del centrosinistra

chiamparino

Arrivato il “dies irae” per Roberto Cota, si apre il nuovo scenario per il governo della Regione. Cadute  le code per la vicenda Murazzi, e con ancora qualche piccolo sussulto da ricorso per l’ormai ex presidente verde, si concretizza l’opzione di Sergio Chiamparino come candidato al governo della Regione Piemonte. E per noi certamente la scelta migliore ad oggi per tutta la coalizione di centrosinistra e che sosterremo con piacere e convinzione conoscendone le capacità amministrative e il profilo umano. Quindi: Forza Sergio!

Il Piemonte non sa curare la Sanità

Il Ministero della Sanità ha pubblicato il 29 maggio le due audizioni (Massicci e Bevere) che descrivono la situazione delle Regioni che sono sottoposte al cosiddetto “Piano di rientro” del Sistema Sanitario Regionale tra cui figura il Piemonte insieme a Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. nella sostanza vengono illustrati gli andamenti dei Piani, la descrizione dell’erogazione dei Livelli di assistenza, lo stato degli adempimenti di competenza e un quadro riassuntivo degli aspetti positivi e dei punti di attenzione

Dalla lettura del prospetto si evidenzia come la maggior parte degli indicatori di assistenza ospedaliera, ivi comprese le misure di appropriatezza ed efficienza prese in considerazione, presenti valori compresi all’interno degli intervalli di riferimento. Costituisce eccezione la dotazione totale di posti letto, in modesta diminuzione a partire dal 2009, e pari a 4,2 posti letto per 1.000 residenti al 1° gennaio 2013, superiori ai valori di riferimento riportato dall’articolo 15, comma 13, lettera c) del D.L. 95-2012, sia per l’assistenza per acuzie che per post-acuzie.
Per quanto riguarda la situazione relativa all’erogazione di assistenza territoriale, l’ultimo aggiornamento disponibile degli indicatori evidenzia una quota di anziani assistiti a domicilio inferiore all’atteso, come da valore definito adeguato dal Comitato LEA, oltre ad una dotazione insufficiente di posti letto presso strutture di tipo hospice.
Cosa succede in Piemonte? In sostanza l’ultima puntata non vede ancora l’attuazione di tutto ciò che il Ministero continua a richiedere, tenendo ancora sulla corda l’Amministrazione regionale subalpina che non risulta ancora “virtuosa” nella sistemazione delle carenze segnalate da diverso tempo e tale da non permettere ancora la chiusura del Piano di rientro stesso. Il documento nello specifico segnala:

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Cota si prepara ai fischi leghisti e il Piemonte politico traballa

Non sarà una semplice annotazione politica capire come verrà accolto Roberto Cota alla manifestazione leghista di questa sera. Dietro l’angolo sembra infatti profilarsi una delegittimazione politica che certamente non verrà sottaciuta dai suoi alleati politici in Regione Piemonte, ad una parte dei quali potrebbe non bastare un semplice rimpasto di Giunta per rasserenare il clima. Se non tutto è stato sanato al recente Congresso del Pdl, inizia adesso l’ora dei lunghi coltelli verdi, dove l’equazione “Sansone = Filistei” non è ipotesi da scartare. La tentazione di rimettere in gioco tutto è infatti passata da qualche ora dal campo del Presidente, desideroso di riconquistare visibilità e ruolo nazionale, agli ex Barbari Sognanti solidali con una base che sta mandando giù anche a livello locale bocconi amari, di cui l’ultimo rappresentato dal piano sanitario. Una fase di instabilità politica in Piemonte sembra quindi essere all’orizzonte senza grandi sbocchi e con il rischio di barattare la posizione di potere attuale con un logoramento che nel lungo periodo potrebbe venir pagata molto pesantemente. Paradossalmente il solito aiutino potrebbe venire proprio dall’opposizione che non ci sembra abbia messo il turbo per giocarsi una spallata temeraria, dato il basso gradimento che i partiti della foto di Vasto raccoglierebbero nei sondaggi e non in grado di assicurarsi maggioranze stabili nel tempo. L’avviso è quindi lanciato a tutti coloro che stanno costruendo nuove offerte politiche che potrebbero raccogliere consensi importanti se saranno in grado di strutturare una proposta seria, lontano dalla facile antipolitica e che individui da subito i punti importanti su cui lavorare per far ripartire il Piemonte nella sfida globale nazionale ed europea. Estote Parati.

Aress: utile come una Provincia?

Non sono stati i primi a pensarlo, ma la domanda apparsa sullo “Spiffero” se la sono fatta in molti: perchè non abolire l’Aress? Mentre si chiudono i punti nascita, si “accorpano” – con relativo taglio dei letti – i reparti ospedalieri, si pratica l’eutanasia di primariati e strutture semplici, si mandano a casa gli infermieri precari, si tolgono le convenzioni con i medici precari del pronto soccorso e via discorrendo, si lascia brillare di luce sfavillante l’Aress. Semplicemente inutile in passato, oggi  appare quantomeno fuori posto soprattutto per i soldi che vengono investiti e cioè 5 milioni di Euro all’anno e per il fatto che il lavoro che svolge – mai ben chiarito a dire il vero – può comunque essere egregiamente svolto dagli uffici della Regione Piemonte. Un po’ come se fossero le Province della sanità. Ed allora perchè, con un atto di coraggio i consiglieri della Regione Piemonte di ogni ordine e grado non ne studiano l’abolizione? Anche  questi sono infatti costi della politica!

Riflessione sui guai amministrativi della sanità del Piemonte

Giusto per comprendere come vanno le cose in sanità, credo sia ora di ricordare alcune cose sulla pubblica amministrazione che, nel mio piccolo, ho imparato nel precedente ruolo di Assessore della Provincia di Torino.
L’iter istruttorio di una delibera, e credo non faccia eccezione più di tanto l’Ente regionale, prevede che prima di essere “passata” in Giunta contenga tutta una serie di pareri tra cui quello del Direttore della struttura, che non è un organo politico, che la sottoscrive assumendosene diverse responsabilità di tipo amministrativo. Il contenuto “politico” deve cioè passare il vaglio della legittimità amministrativa prima di essere licenziata dalla Giunta. Il fatto poi che venga presentata nei lavori di Giunta da un Assessore, non toglie che la responsabilità dell’approvazione o meno, sia di tutta la giunta che, infatti, esprime parere favorevole a maggioranza o, come di consueto, all’unanimità. (altro…)

No all’Ospedale di Moncalieri

Come riportato da una nota di Eleonora Artesio, la seduta odierna della IV Commissione – sanità della Regione Piemonte ha chiarito come gli ospedali di Moncalieri, alessandria, Venaria, casa della salute di Asti e via discorrendo non sono all’ordine del giorno della Regione Piemonbte. In sostanza non si faranno. I fondi disponibili nel bilancio di previsione 2011 di 50 milioni di euro per l’edilizia sanitaria saranno ripartiti sinteticamente nelle due città della salute di Torino e Novara e in un capitolone unico per misure di messa in sicurezza dei vari presidi sanitari. Non possiamo quindi che prendere atto che ad esempio il nuovo ospedale di Moncalieri che si sarebbe dovuto costruire in zona Carpice sarà inglobato nella nuova città della salute di Torino che soddisferà i fabbisogni anche delle popolazioni di Moncalieri e Nichelino

La nuova partita di Mercedes Bresso

Il riconteggio dei voti delle elezioni regionali in Piemonte più che aprire nuovi scenari, da il via a nuove partite sul fronte del centrosinistra, che molti pensano e nessuno dice. Molto di tutto ciò gira intorno alla possibilità che non si ritorni a nuove elezioni, ma ad una semplice sostituzione di Presidenti: via Cota, dentro Bresso. In questo caso Mercedes Bresso , il cui ruolo veniva dato per marginale, diventerebbe anche una volta il kingmaker della politica piemontese con Chiamparino “costretto” invece a sciogliere le sue perplessità politiche per giocare un ruolo di primo piano verosimilmente a livello nazionale. Gli stessi rapporti tra Mercedes Bresso ed il suo partito, il PD, si riposizionerebbero con un indubbio vantaggio a favore della “nuova” Presidente, tenendo conto che la sostituzione dei consiglieri del listino  premierebbe figure certamente molto vicine a Bresso diminuendo l’eventuale potere di interdizione all’interno della stessa maggioranza dei partiti del centrosinistra. In parole povere si è più vicini ad una soluzione senza nuove elezioni e con Bresso confermata per un secondo mandato in posizione di forza. Un nuovo scenario, insomma, che non potrà essere lo stesso di quello di qualche mese orsono anche se avesse vinto allora Bresso e nulla potrà essere come prima anche all’interno delle due coalizioni.

Minestrine sanitarie

Il Presidente della Regione Piemonte annuncia un nuovo piano sanitario in cui gli ospedali saranno gestiti secondo un modello “riunito” nelle ASO e scorporate dalla ASL. Il Pd critica il modello e rilancia l’attuale modello. Cosa ne capisca la gente è tutto da vedere. Mi sembra il solito giro di valzer incentrato sulle partite di giro dei soldi e di tentativi di penetrazione della sanità privata. Non mi sembra un gran cambiamento: dal punto di vista della maggioranza le solite storie; dal punto di vista dell’opposizione idem. La tristezza è che nessuno parla di cosa effettivamente si aspettano le persone che si rivolgono alle strutture sanitarie. Oltre al fatto che di prevenzione, cure domiciliari, assistenza di prossimità, miglioramento delle diseguaglianze di salute non se ne parla proprio. Mah!