Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Cota non vuole presentare i conti a Balduzzi. Parola di Bresso

La giunta Cota diserterà l’incontro di domani con il Ministro della Salute sulla situazione dei conti in Piemonte. Parola di Mercedes Bresso ripresa da Facebook circa 3 ore orsono, con l’aggiunta del commento: “Io non temevo nessun confronto. Ribadisco: i numeri non mentono”. Se così sarà, certamente la notizia ha una sua gravità, soprattutto per il mancato confronto di dati e idee sul come uscire da una situazione pericolosa. Che ci fossero poche idee in campo, credo fosse chiaro da diversi giorni sfogliando la stampa quotidiana. Una certa difficoltà al confronto la si poteva anche presumere dal sottrarsi assessorile alla presentazione in Commissione regionale delle ipotesi per uscire da questa complicata situazione. La speranza è che la Giunta Regionale ed il suo Presidente ripensino all’eventualità di non confrontarsi con il Ministero della Salute perchè ciò costituirebbe una mancanza di rispetto grave non solo verso i pazienti ma anche verso tutti i lavoratori della sanità che continuano ad attendere parole davvero chiare sull’idea di sanità che il Piemonte ha scelto di offrire e come verrà impegnato in maniera precisa l’80% del bilancio regionale. Confrontarsi con il Ministero significa anche mettere le carte in tavole di fronte a tutti i cittadini italiani che hanno diritto di sapere cosa succede in una delle aree del Paese da cui ci si aspetta un contributo importante per la ripresa.  Attendiamo, se non buone, almeno le notizie.

Balduzzi si accorge dopo un anno della sanità del piemonte

La campagna elettorale “sveglia” il Ministro Balduzzi che si ricorda della sanità del Piemonte e convoca un tavolo tecnico per stabilire di chi sia la responsabilità del deficit del capitolo sanitario. L’invito è rivolto ai precedenti presidenti della regione Ghigo, Bresso e Cota e potrebbe tenersi immediatamente dopo le elezioni, forse già il 27 febbraio stesso. “Un’operazione verità” – secondo Balduzzi, “ che deve precedere qualsiasi altra decisione ed è doverosa considerato che da tempo assisto ad un balletto di cifre sul quale è tempo di fare chiarezza”. Viene davero da chiedersi come mai Balduzzi, candidato nelle liste montiane, non si sia accorto di nulla durante il suo anno al Ministero e non abbia attivato per tempo tutte le possibilità che il dicastero offre per porre rimedio a questa situazione. La situazione infatti è nota da tempo e non può passare inosservata la battuta dell’attuale Assessore alla sanità della Regione Piemonte, l’Ing. Monferino, che ha dichiarato come, nei fatti, si assista ad un fallimento “tecnico” del governo regionale, su cui l’impegno sanitario grava per circa l’80% del bilancio. Forse proprio la parola “tecnico” potrebbe aver fatto sussultare il candidato del partito degli aristo-tecnici su un bilancio che un assessore “tecnico” – che non pare voglia cedere alla pubblicazione dei propri conflitti di interesse – non ha saputo mettere in carreggiata, sostituendo il taglio dei dipendenti con l’istituzione di una sovrastruttura al momento attuale giudicabile come inutile, con a capo Direttori Generali di aziende sanitarie mancati. Già, tutto tecnico, ma tecnicamente l’aristo-tecnico Balduzzi poteva pensarci prima a rimettere le cose a posto…

Mercedes Bresso in attesa della sentenza di Palazzo Spada. A domani?

Lo Spiffero lancia la notizia del deposito della sentenza del Consiglio di Stato sul “caso Giovine” ed anticipa alcuni rumors sul possibile esito favorevole a Mercedes Bresso, con conseguente messa in mora della Presidenza di Roberto Cota della Regione Piemonte. Il tutto si attende per domani. In sostanza verrebbe accolto il ricorso che sostiene come falsa la legittimità della Lista Pensionati per Cota con la necessità di annullare le elezioni del 2010. L’esito finale dovrebbe però essere scritto non prima del pronunciamento del terzo grado della Cassazione che, verosimilmente, arriverà tra qualche mese e lasciando quindi ipotizzare o la surroga automatica con Mercedes Bresso Presidente, o un nuovo ricorso alle urne che potrebbe svolgersi in concomitanza con le elezioni nazionali. Forse giustizia verrà ristabilita…

Nuovo round per Bresso su Cota?

Si riaffaccia la questione della legittimità della vittoria di Roberto Cota su Mercedes Bresso alle ultime elezioni regionali. Come già riportato da “Lo Spiffero” sono state depositate le motivazioni, da parte del giudice Alberto Oggè, della sentenza d’appello che ha condannato il Consigliere Giovine. Nella sostanza le motivazioni della sentenza potrebbero corroborare la tesi della Presidente Bresso che sono state sostenute davanti al Consiglio di Stato, che proprio in questi giorni dovrebbe esprimersi sul ricorso. La questione non è banale e potrebbe ancora ribaltare l’esito delle ultime elezioni facendo decadere l’attuale Governo della Regione Piemonte dopo l’ancora successivo passaggio attraverso il Tar di Torino. I passaggi della Magistratura non si commentano, ma certamente l’idea che almeno politicamente sia stata compiuta una vera ingiustizia nei confronti di Mercedes Bresso e degli elettori che l’hanno sostenuta rimane, a mio avviso, salda, al di là dell’attivo supporto che personalmente ho dato – e continuo a confermare – alla lista della Presidente Bresso.

Amen.

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da Roberto Cota e a quindo sospeso la sentenza del Tar di Torino che ha deciso il riconteggio delle schede per le ultime elezioni regionali del 28-29 marzo di questanno. Lo ha spiegato l’avvocato del presidente Cota, Luca Procacci.
Il Consiglio di Stato si legge nell’ordinanza emessa oggi dalla V sezione, «accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende integralmente l’efficacia della sentenza impegnata». Considerato che «all’esito della decisione in camera di consiglio è emersa la fondatezza dell’appello principale e l’infondatezza degli appelli incidentali proposti da Bresso Mercedes e dagli altri suoi liticonsorti con conseguente improcedibilità – si legge ancora – degli appelli incidentali».

Riconteggio in Piemonte: quante schede mancano al sorpasso?

Il riconteggio delle schede delle ultime elezioni in Piemonte è ad oggi racchiuso in queste cifre:

Voti validi Bresso Voti validi Cota Schede in riconteggio
1.033.326 1.027.739 12.221

Se ne annullano a Cota ancora 6640 Bresso ha vinto. Stop.

Cota bocciato: sì al riconteggio dei voti. Soddisfazione di Bresso

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dai legali del Presidente Cota per bloccare il dispositivo del TAR del Piemonte che ha dato il via libera al riconteggio delle schede delle liste sospettate di non possedere i requisiti di legge alle ultime elezioni regionali del Piemonte. Soddisfatti i legali di Mercedes Bresso. Anche in questo passaggio Cota non riesce a dimostrare il fatto che non ci siano state irregolarità nel voto piemontese dopo essersi apparentato con liste riconosciute quantomeno non idonee. Chiara la soddisfazione dell’ex Presidente Mercedes Bresso che in solitaria ha tenuto duro sulle proprie ragioni all’indomani del voto, anche dopo le critiche provenienti anche da qualche esponente del Partito Democratico che, in queste ore, stanno preparandosi ad una opportuna marcia indietro. ”Anche il Consiglio di Stato ha respinto la modalita’ pretestuosa e strumentale di Cota nella vicenda sui ricorsi elettorali. Nessun complotto e dietrologia possibili – aggiunge – ma solo grande spregiudicatezza nel procedimento elettorale durante le ultime elezioni in Piemonte. Mi auguro che si mettano tranquilli e attendano prima le motivazioni del Tar e poi il riconteggio delle schede annullando le due liste illegittime. A questo punto – conclude – dopo la mobilitazione di ministri, dello stesso premier Berlusconi e agitato le fiaccole, spero che rientrino in una visione compiuta della democrazia”.

Cota ritira il ricorso: il Piemonte terra di conquista nucleare.

Che fossero amici del nucleare lo potevamo presumere, malgrado le incertezze durante la campagna elettorale per le regionali piemontesi. Ma ciò che veramente fa specie in questo ritiro del ricorso della Regione Piemonte, allora amministrata da Mercedes Bresso, è che nei fatti il governatore leghista Cota dà nei fatti via libera a Roma per la scelta dei siti dove installare il o i siti nucleari in Piemonte. Una vera e propria cessione di sovranità al centralismo di Roma che deciderà senza nessun intoppo l’area che meglio preferisce per costruire appunto un’opera di forte impatto ambientale. O magari anche dove ubicare semplicemente il sito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari italiane, con Trino in pole position data l’attuale capacità di accogliere le scorie della precedente attività piemontese. Interessante sarà comprendere come riusciranno a far conciliare sbandierate, almeno in campagna elettorale, virtù quali la capacità di leggere il territorio, di vicinanza alle popolazioni, di essere “padroni a casa propria”, di autogoverno piemontese e via discorrendo. Ma le uniche capacità attualmente esercitate sembrano essere quelle delle parole (perchè di fatti ancora non ne abbiamo visti) contro gli immigrati. Sempre che anche questi non servano ad infoltire le fabbrichette brianzole o la raccolta delle pesche nostrane. Chiaramente sulle energie rinnovabili o sulla necessità di rendere davvero il più possibile indipendente il nostro territorio dal ricatto del petrolio “nisba”, per dirla come loro.