mag 232012
 

Il miglior messaggio della giornata mi è arrivato da Gianluca Susta, europarlamentare, che mi informava che era passata, con larghissima maggioranza, al Parlamento Europeo la risoluzione per l’istituzione di una tassa per le transazioni finanziarie. In sostanza attraverso un’imposizione dello 0,1% per azioni e titoli e dello 0,01% per i derivati si stima la possibilità di raccogliere circa 55 miliardi di € da destinare ad azioni di crescita economica, alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla lotta contro i cambiamenti climatici ed altro ancora. Il concetto guida che sottoscrivo è la necessità di far pagare, certamente solo in parte, il costo della crisi a chi fondamentalmente l’ha provocata attraverso meccanismi speculativi, ignorando la necessità di investimenti sull’economia reale rappresentata dal lavoro e dalle attività di produzione. Un aspetto meno conosciuto è la coraggiosa possibilità di procedere con quella che è conosciuta come Tobin Tax, anche in assenza dell’unanimità tra i 27 paesi dell’Unione ma consentendo ad un minimo di 9 paesi di sperimentarla. Allo stesso tempo il Parlamento europeo sollecita comunque i Governi all’adozione del provvedimento proprio per evitare effetti distorsivi sui mercati interni e incoraggiare un accordo più ampio a livello mondiale. Vedremo, a questo punto, la capacità dei Governi europei di raccogliere questa sfida attraverso nuovi strumenti che trovano il consenso di sempre maggiori aree della pubblica opinione a livello continentale.

lug 062011
 

In tempi di approvazione della Finanziaria conciliare il rigore con la crescita è senza dubbio una preoccupazione che gli italiani hanno ben presente. Sempre più spesso, inoltre, sentiamo i richiami dell’Unione Europea come un cappio che sembra limitare la nostra libertà d’azione e, a tratti, come responsabile stessa delle nostre difficoltà. Chiaramente non è così e addentrandoci un po’ meglio tra le pieghe del nostro rapporto con Bruxelles scopriamo anche qualche strumento utile che viene poco reclamizzato ma che ci potrebbe far comprendere meglio la “visione” a cui gli stati fratelli tendono per descrivere cosa pensano delle proprie carenze e dove vorrebbero andare. Dario Di Vico oggi sul Corriere della Sera ci da questo tipo di informazione parlando dei “Piani Nazionali di Riforma” (Pnr) che stanno sostituendo la strategia di Lisbona e che i diversi governi devono presentare annualmente dichiarando le riforme che ritengono necessarie con i relativi dettagli sulle manovre, sui tempi e sui controlli da adottare. Per non parlar male del nostro Paese, può essere utile un semplice esercizio e cioè andare a vedere cosa pensano di mettere in pratica i più importanti Paesi europei e da lì lasciare al buon cuore di ognuno di noi il giudizio. Continue reading »

giu 292011
 

Segnalato da Gianluca Susta, qui il link ad un interessante appello a firma dei Presidenti dei gruppi più rappresentativi del Parlamento Europeo, Shulz, Daul e Verhofstadt:” non c’è euro senza integrazione, stop a soluzioni di giornata di fronte alla crisi, basta con l’euroscetticismo di comodo”.

Al di là dalle nostre differenze politiche, noi, presidenti dei gruppi PPE, S&D e ALDE al Parlamento Europeo vogliamo dare l’allarme sulla crisi di fiducia che attraversa i nostri paesi. Vogliamo riaffermare con chiarezza che i 500 milioni di europei non usciranno vincenti da questa crisi se non rafforzando la loro coesione e smettendo di giocare ognuno per sé.

nov 252010
 

L’Italia è stata deferita alla Corte Europea per il mancato rispetto delle norme a tutela della qualità dell’aria insieme a Cipro, Portogallo e Spagna. La Commissione europea, su raccomandazione del commissario per l’ambiente Janez Potocnik, ha quindi deciso di ricorrere alla Corte di Giustizia. L’azione è stata giustificata dal ancato adeguamento alla Direttiva 2008/50/CE a cui bisognava adeguarsi in verità nel 2005, ma con possibilità di essere esentati dall’obbligo dei termini per quanto riguarda le PM10 fino a giugno 2011.

nov 192010
 

C’è anche l’italia in veste di nodo di scambi energetici al centro del mediterraneo tra europa e africa settentrionale, ci sono le condutture di anidride carbonica dalle grandi centrale elettriche fino ai giacimenti in cui seppellirla, ci sono i grandi metanodotti dall’asia centrale, ci sono le linee di alta tensione dalle centrali solari del sahara fino ai mercati europei di consumo nel documento con cui la commissione europea ha presentato le sue priorità per il settore delle infrastrutture energetiche nei prossimi due decenni definendo la mappa dei corridoi per il trasporto verso l’unione di petrolio, elettricità e gas (…)

(continua a leggere su Correnti di Jacopo Giliberto)

nov 142010
 

La Commissione ha presentato oggi una nuova strategia per un’energia competitiva, sostenibile e sicura. La Comunicazione “Energia 2020″ definisce le priorità energetiche per il prossimo decennio e delinea le azioni da adottare per affrontare le sfide del risparmio energetico, della realizzazione di un mercato caratterizzato da prezzi competitivi e forniture sicure, della promozione del primato tecnologico e di negoziati effettivi con i nostri partner internazionali.

Il commissario per l’Energia, Günther Oettinger, ha dichiarato: “La sfida energetica è una delle più impegnative tra quelle che ci attendono. Ci vorrà del tempo per indirizzare il nostro sistema energetico verso un percorso di maggiore sostenibilità e sicurezza, ma è adesso il momento di prendere decisioni ambiziose. Se vogliamo un’economia efficiente, competitiva e a bassa emissione di carbonio dobbiamo europeizzare la nostra politica energetica e concentrarci su poche ma urgenti priorità.”

Nella Comunicazione adottata oggi la Commissione ha individuato cinque priorità principali. Sulla base di tali priorità e dell’azione presentata, entro i prossimi 18 mesi la Commissione proporrà una serie di iniziative e misure legislative concrete. Inoltre la Comunicazione definisce l’ordine del giorno delle discussioni dei capi di Stato e di governo in occasione del primo vertice UE sull’energia che si terrà il 4 febbraio 2011.

Il risparmio energetico

La Commissione propone di concentrare le sue iniziative sui due settori che presentano le maggiori potenzialità di risparmio energetico: i settori dei trasporti e dell’edilizia. Per aiutare i proprietari di abitazioni e le autorità locali a finanziare le misure di ristrutturazione e di risparmio energetico, entro la metà del 2011 la Commissione proporrà incentivi agli investimenti e strumenti di finanziamento innovativi. Si auspica che il settore pubblico tenga conto degli aspetti relativi all’efficienza energetica all’atto di acquisire lavori, servizi e prodotti. Nel settore industriale, i certificati di efficienza energetica potrebbero costituire un incentivo per le imprese a investire in tecnologie a basso consumo energetico.

Mercati e infrastrutture energetiche paneuropee integrate

La Commissione ha fissato un termine per il completamento del mercato interno dell’energia: entro il 2015 nessuno Stato membro dovrà rimanere isolato. Nei prossimi dieci anni nell’UE saranno necessari  investimenti infrastrutturali complessivi per un valore di 1 000 miliardi di euro. Per accelerare i principali progetti strategici UE, la Commissione propone di semplificare e accorciare la procedura di rilascio dei permessi, fissando un termine massimo per l’ottenimento dell’autorizzazione definitiva e dei finanziamenti UE. Uno sportello unico dovrebbe coordinare tutti i permessi necessari per la realizzazione del progetto.

27 Stati, un’unica voce nel mondo sull’energia
Si propone che l’UE coordini la politica energetica nei confronti dei paesi terzi, specialmente nelle relazioni con i partner fondamentali. Nel quadro della politica di vicinato, la Commissione propone di estendere e di approfondire il trattato che istituisce la Comunità dell’energia ad altri paesi che intendono partecipare al mercato UE dell’energia. È stata poi annunciata un’importante cooperazione con l’Africa, mirante a fornire energia sostenibile a tutti i cittadini di quel continente.

Il ruolo guida dell’Europa nelle tecnologie e nell’innovazione energetiche

Saranno lanciati quattro progetti in settori chiave per la competitività dell’Europa: nuove tecnologie per le reti intelligenti e stoccaggio dell’energia elettrica, ricerca sui biocarburanti di seconda generazione e partenariato “città intelligenti” per promuovere il risparmio energetico a livello locale.

Energia sicura e a prezzo contenuto grazie a consumatori attivi
La Commissione propone nuove misure sul raffronto dei prezzi, il cambio di fornitore e la fatturazione chiara e trasparente.

Contesto
Gli obiettivi UE in materia energetica sono stati integrati nella “Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, adottata dal Consiglio europeo nel giugno 2010. In particolare, l’UE mira a raggiungere gli ambiziosi obiettivi in materia di energia e di cambiamenti climatici fissati per il 2020: ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20%, aumentare la quota di energie rinnovabili al 20% e migliorare l’efficienza energetica del 20%.

Qui il testo completo della comunicazione in inglese

ott 042010
 

Secondo Le Monde e “Internazionale” le casse dell’Unione Europea sono al verde, con un bilancio fermo ai livelli di circa 30 anni orsono. In sostanza si parla di una cifra di bilancio di circa 126 miliardi di euro pari a circa l’1.02 % del reddito nazionale lordo dei ventisette Paesi. Date le risapute difficoltà degli stessi Paesi membri, si sta facendo strada l’idea di rimpinguare le casse attraverso entrate alternative a quelle dei versamenti nazionali e una delle soluzioni proposte è quella – molto interessante – di far confluire nel bilancio dell’UE i proventi di una imposta sulle emissioni di CO2. Gli impatti sulle politiche transnazionali ambientali e un loro maggior coordinamento ne guadagnerebbero sicuramente.