Pur dettata dalla paura, la retromarcia del Governo sul nucleare segnala che sta cambiando il senso comune sull’energia nucleare e sull’ambiente in generale. La paura di perdere le elezioni e di far passare i referendum, certamente, sul cui altare l’energia nucleare vale meno delle beghe del Presidente del Consiglio in funzione giudiziaria e comunque con un emendamento abbastanza confuso, tale da poter essere modificato quando finirà la buriana. Ma il cambio di sensibilità esiste  ed è stato più forte delle paure, delle promesse sul governo del fare che aveva affascinato schiere di nuclearisti convinti. (altro…)