Dato che comunque bisogna sapere di cosa si stia parlando , qui il testo dell’accordo sottoposto a referendum a Mirafiori e approvato con il 53 % di sì ed il 47 % di no da operai e impiegati dello stabilimento.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Vincono i si al referendum di Mirafiori per 53 a 47%. Più che mai vale il quadro fatto da Ezio Mauro ieri su Repubblica, che aiuta a comprendere davvero cosa stia succedendo nel nostro Paese
“Il voto e la sfida di Torino non disegneranno un nuovo modello di governance per l’Italia, come sperano coloro che oggi attendono da Marchionne quel che per un quindicennio ha promesso Berlusconi, senza mai mantenere. Soprattutto non daranno il via né simbolicamente né concretamente - purtroppo - ad una fase generale di crescita del Paese. Il significato della partita di Mirafiori è un altro, e va chiamato col suo nome: la ridefinizione, dopo tanti anni, del rapporto tra capitale e lavoro (…)”
Non so perchè dovrebbe appassionarci la “disfida” delle primarie a Torino. Se è pur vero che dovrebbe esserci grande possibilità di scelta tra cinque candidati, nessuno sa bene cosa questi candidati rappresentino in termini di politiche per la città. Ad esempio cosa succederebbe alla tariffa dell’acqua ed all’azienda che gestisce, la Smat; come verrebbero riparate le buche delle strade; quanti nuovi asili nido o servizi verrebbero messi a disposizione; quanti spalaneve verrebbero impiegati in caso di nevicata. Già, gli spalaneve. Sono quelli ad esempio per cui un sindaco di Chicago si è dovuto dimettere non perchè non sono usciti per le strade, ma perchè sono usciti con un qualche ritardo, come ci ricorda John Podesta nel suo libro sui progressisti americani. Saranno anche banalità secondo molti ma qualsiasi candidato alla carica di Sindaco di una grande città dovrebbe presentarsi con qualche idea ben chiara a proposito. Bisognerebbe forse passare dallo slogan secondo cui Torino è sempre in movimento con “a Torino le cose funzionano” proprio perchè abbiamo avuto un’amministrazione che le cose, bene o male, le ha fatte funzionare. Ma dopo aver ringraziato Chiamparino, il problema oggi sta tutto nelle nuove sfide che ci stanno davanti: i servizi alle famiglie ed alle persone, il lavoro ed i suoi tempi, una mobilità da XXI secolo, le connessioni a banda larga, le modalità di partecipazione dei cittadini alle grandi scelte, un sistema culturale attrezzato e globale, una scelta ambientale netta, la difesa corretta del suolo del nostro territorio e via discorrendo. Il problema oggi è forse capire se la nostra città ha qualcosa da dire in più e meglio al mondo globalizzato o se sia solo uno spicchio di mondo da amministrare meglio che si può. Basterebbe quindi questa semplice domanda ai candidati sindaco per capire dove orientare le nostre scelte. Che siano cinque o venticinque per me pari sono
Segnalata da Gilioli su Piovono Rane, questa bella intervista di Miguel Mora con Stefano Rodotà uscita su “El Pais”:
(…) D. La Chiesa odia anche le cellule-madre ! Tuttavia la proibizione della fecondazione assistita è stata confermata in Italia da un referendum popolare.
R. Alcune scoperte scientifiche pongono in dubbio l’antropologia profonda dell’essere umano come l’uso e il non utilizzo di diversi embrioni nelle tecniche di fecondazione assistita . Il diritto deve prevedere queste innovazioni,non bloccarle. Gli scienziati chiedono regole per sapere se le loro scoperte sono eticamente e socialmente accettabili. Un uso prepotente della legge limita le loro ricerche,nega il progresso umano e così si appropria delle nostre vite perché ci nega ogni diritto o peggio,lo nega solo ad alcuni. Gli italiani ricchi possono andare in Spagna a sottoporsi alle tecniche di fecondazione, ai poveri ciò è precluso. Si crea una cittadinanza fondata sul censo e si distrugge lo Stato sociale. La vita viene prima della politica e del diritto. (…)
(continua a leggere su Mega Chip l’articolo in italiano e su “ElPais” l’articolo in originale)
l’8 gennaio ricorreranno i 15 anni dalla scomparsa di Francois Mitterrand. Oggi il grado di popolarità in Francia del Presidente è ancora molto alto ed il giudizio dei francesi sul suo operato rimane assolutamente positivo. Un recente sondaggio ha domandato ai “citoyens” quali siano state le politiche che hanno maggiormente contrassegnato la presidenza di Mitterrand, con i risultati che potete vedere nel grafico. Inutile dire che anche noi abbiamo nostalgia di personaggi politici di questa levatura.