Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Tre semplici mosse contro l’Escherichia Coli

Più di tante parole su come e perchè si sia selezionato il ceppo di Escherichia Coli, è importante capire come combatterlo con norme semplici come quelle segnalate dal Ministero della Salute. Attenzione, inoltre  a non usare in mnaiera scorretta gli antibiotici: secondo l’opinione di diversi ricercatori gli antibiotici più comuni possono aggravare la diarrea emorragica anzichè aiutare nella soluzione del problema. Infatti è soprattutto la tossina prodotta da questo ceppo a provocare danni all’organismo.

Come può essere ridotto il rischio di infezione ?

Innanzitutto il rispetto delle comuni regole d’igiene riduce il rischi di infezione:
- prima della preparazione di cibi o dopo il contatto con alimenti crudi, lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone e asciugarle bene
conservare e preparare la carne cruda separatamente dagli altri cibi (frutta e verdura), ad esempio in caso di barbecue usare taglieri, piatti e pinze separati
- pulire accuratamente, sciacquare con acqua calda e asciugare le superfici e gli oggetti dopo un contatto con alimenti crudi, i suoi involucri o l’acqua di condensa
- lavare accuratamente frutta e verdura crude prima del consumo (possibilmente con acqua calda, strofinandole energicamente per almeno 30 secondi) e, se necessario pelarle. 
Lavare e sbucciare successivamente frutta e verdura, pur non eliminando completamente i germi, riduce la carica batterica e quindi il rischio di infezione.

Per saperne qualcosa di più ecco il link al portale del Ministero della Salute che parla di questo tipo di infezione

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Le rinnovabili muovono l’economia

Secondo Clean Edge le energie rinnovabili sembrano rappresentare uno – se non “il” – settore con maggior vitalità dell’economia. L’esempio che viene portato ad esempio è quello americano: nel 2000 gli investimenti di venture capital nel settore erano meno dell’1%; nel 2010 il settore ha guadagnato più investimenti di tutti gli altri e cioè più del  23%. Settori chiave sono l’edilizia sostenibile e l’illuminazione efficiente. Ma soprattutto il trend è in continua ascesa e gli investimenti promettono particolari sviluppi nello spingere l’evoluzione tecnologica e la crescita delle aziende che si occupano di rinnovabili con importanti benefici anche sull’occupazione

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Rubbia dopo Fukushima

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Testata nucleare

Secondo Chicco Testa nella trasmissione Annozero, il Dr. Ignazio Marino, dopo aver dichiarato che subito dopo Chernobyl si sarebbero verificati 4000 casi di tumore alla tiroide, avrebbe omesso che non tute quelle persone non sarebbero morte. Farei fare una piccola passeggiata al Dr. Testa in qualche normale reparto di oncologia, chirurgia, urologia e via discorrendo, per comprendere la gravità della sua affermazione. Comprendere cioè tutto quello che deve attraversare un malato oncologico, la sua famiglia, i suoi amici dalla diagnosi alla cura. Comprendere come spesso la vita di un paziente malato di cancro significa perdere anche il proprio ruolo nella società, vivere l’instabilità economica, non poter programmare spesso a lungo termine la propria vita e coinvolgere in questa incertezza anche le persone più care. Ed anche se si vuole essere cinici, basterebbe comparare i costi della prevenzione da questo disastro con quelli impegnati per fronteggiare queste malattie. Mi sembra che comunque con certe affermazioni come quella di Chicco Testa, si sia passato il limite.

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Cota: maneggiare con cura.

Chi vorrebbe essere nei panni del Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota? Dopo aver perso la “sua” capitale Novara, inciampa sulla gestione della sanità senza riuscire a dribblare in maniera convincente tutti i dubbi piovuti addosso sulla estraneità politica alla vicenda. Se infatti non abbiamo motivo di dubitare del fatto che il Presidente non abbia intascato alcunchè, rimangono ombre sulla capacità politica di scegliere i collaboratori e di non sapere cosa stessero combinando: se Monferino ha sventato strani maneggi è possibile che nessuno si sia preso la briga di suggerire una bella ripulitura di questi strani personaggi? Ma non finisce qui, perchè quatta quatta avanza la questione della lista di Giovine che potrebbe portare a riscrivere il conto finale delle ultime elezioni regionali aprendo diverse soluzioni di cui nessuna gradevole per la maggioranza di centrodestra. (altro…)

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Il referendum nucleare e la cosa buona.

La cosa buona di questa decisione della Cassazione sul Referendum “nucleare” è che la decisione su una questione così importante verrà presa dalle persone. Non sarà quindi un Presidente del Consiglio, un Capo di Stato o qualsiasi altra carica – a prescindere dal colore politico – a decidere in splendida solitudine, ma saranno i cittadini italiani, che dovranno uscire da una storica predisposizione alla pigrizia “politica” e pensare per un momento che potranno incidere sulla propria vita e futuro in prima persona. Certamente con un limite che è il solito: è possibile che tuti quelli che non voteranno e faranno mancare il quorum decidano, di fatto, per tutti.

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2 giugno: la Repubblica ha il cuore a Caprera

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Cerca N come Napoli

Abbiamo vinto. A Torino, Milano, Cagliari e via discorrendo è iniziata forse l’onda che ricostruirà l’Italia. Personalmente, però, non guardo con altrettanto interesse a tutte le esperienze e mi concentrerò, invece su Napoli. Eccetto Cagliari, le altre realtà in cui si è vinto rappresentano un’esperienza, per così dire, “classica”. Napoli forse no. La sessa composizione del nuovo consiglio comunale partenopeo è una vera anomalia: 15 consiglieri dell’Idv, quattro del Pd, uno di Sel sono certamente un’esperimento politico da tenere sott’occhio. Ma la cosa che veramente solletica la curiosità è una dichiarazione che forse si è persa nelle pieghe della “grande politica”: una delle prime cose che De Magistris cercherà di fare, spalleggiato dalla sua mente politica Vittorio Vasquez, sarà il taglio dei consigli di amministrazione. Troppi, che costano troppo e continuano a generare una montagna di debiti. Pare che a Palazzo s. Giacomo (sede del governo napoletano) molti dirigenti si aggirano con musi veramente lunghi: mobilità, acquedotto, riconversione di Bagnoli, gestione dei servizi e via dicendo sono sotto tiro. Molti posti di sottogoverno è verosimile che spariscano e bisognerà capire che fine farà tutto il sottobosco dei partiti che vive, appunto, di ghiande. E la Giunta? Sarà forse svincolata dai tira e molla che ad esempio stiamo leggendo questi giorni a Torino dove spifferi correntizi stanno cercando di condizionare gli sforzi di Fassino? A Torino, a Milano stessa c’è aria di politica nuova, ma forse non così travolgente. A Napoli chissà…

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Ecologia e debito pubblico

Venendo invece al merito delle ricette green per l’uscita dalla crisi del debito il tema è quello della “crescita”, di cui i Paesi indebitati hanno disperato bisogno. La sfida è quindi offrire ricette credibili di crescita sostenibile. Il filo conduttore non può che partire dalla filiera dell’energia. Produrre la propria energia vuol dire creare posti di lavoro che non si perdono a causa dalla concorrenza estera. Quindi produrre le macchine e i servizi che servono a fare energia, e i beni e i servizi che permettono il risparmio energetico. L’Italia produce macchine di qualità, ha una grande tradizione ingegneristica. Dagli infissi isolanti agli inverter, dalle pale eoliche alle auto elettriche, all’agricoltura di qualità, abbiamo le capacita tecnologiche per autoprodurre la nostra crescita (stavolta sostenibile) e con essa l’uscita dall’incubo del debito. Cosa produrre, come produrlo e come misurarlo. Lungi dal rappresentare la summa dei no, l’ecologismo politico oggi e’ chiamato alla sfida della concretezza, alla materializzazione della trasformazione. L’elaborazione di strategie proprie ci servirà a non trovarci davanti alla porta chiusa dell’austerità, nel decennio che viene (…)

Luca Bonaccorsi

Leggi il testo integrale qui su Terra online

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Congestion charging

A Milano non si parla più di Ecopass. Mentre a Londra l’esperienza continua a crescere, esigenze elettorali varie impongono, diciamo così, cautela sull’argomento. La testata on line “L’Inkiesta” ha fatto due conti sull’esperienza con alcuni dati da tenere presente se si volesse disquisire sull’esperienza milanese. Malgrado i limiti e l’applicazione contorta, non si possono rimarcare alcuni dati positivi come un calo del traffico complessivo di quasi il 13% e un abbattimento delle Pm10 del 30%. Si potrebbe parlare a lungo delle parti più controverse, ma su una credo sia necessario soffermarsi. Se ad esempio si applicasse la semplice norma che i ricavi dell’applicazione del provvedimento fossero destinati ad incentivare il trasporto pubblico ed il suo uso – nuovi mezzi, abbattimento dei costi degli abbonamenti annuali al servizio pubblico – credo che i cittadini delle grandi città accoglierebbero con maggior favore l’introduzione di provvedimenti di questo tipo. A Londra, ad esempio, ampie fasce di popolazione sono esentate dal costo del biglietto per l’uso del trasporto pubblico che viene finanziato proprio dalla “congestion charging” (a Londra, più correttamente, è un provvedimento anti-congestione). Fare “ambiente” non significa piantare più fioriere, ma seguire alcune leggi economiche con intelligenza.

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