dic 162013
 

Antonio Cianciullo di Repubblica rovescia sul tavolo il famoso uovo di Colombo sulla questione ambientale.

I dati oggettivi per la creazione di un mercato per la mobilità sostenibile (cioè che ci sostenga lungo la vita anziché interromperla) ci sono tutti. Quello che manca sono le regole del gioco: vantaggi fiscali per chi inquina meno invece che premi per chi inquina di più, capacità di programmazione dei servizi pubblici, sostegno alle imprese che lavorano nella direzione giusta.

apr 212011
 

Una città in cui si usa l’automobile per fare spostamenti tra casa e lavoro di circa 2 km, dove le luci dei supermercati sono sempre accese quasi fosse un set cinematografico, dove riscaldamenti e condizionatori sono usati con sempre meno criterio, dove qualsiasi apparecchio elettronico rimane acceso in stand-by per almeno una giornata lavorativa, dove nessuno piange dopo che i sacchetti di plastica sono stati messi fuorilegge dall’inizio dell’anno non è una città che può essere riconvertita ad un consumo più sostenibile senza così tanti sacrifici? E siamo proprio sicuri che il nostro stile di vita occidentale sarebbe inequivocabilmente compromesso se ci comportassimo come a New York dove il 77% degli abitanti non possiede un’automobile?

mar 312011
 

Sulle strade degli Stati Uniti entro il 2015 circa 600.000 auto avranno una propulsione “verde”: ibride, elettriche o alimentate con carburanti verdi. Saranno i mezzi dell’amministrazione Usa che, come ufficializzato da Barack Obama, sostituiranno i veicoli di proprietà federale alimentati a benzina e gasolio. Il provvedimento “Secure Energy Future” potrebbe poi essere anche esteso alle aziende private che formano partnership con l’amministrazione pubblica. Nel linguaggio degli amministratori dell’ambiente è un tassello della più grande famiglia del “Green Procurement” che in sostanza significa che le amministrazioni pubbliche si impegnano a fare “acquisti verdi” usando per le loro attività di diverso genere prodotti con basso impatto ambientale. Continue reading »

dic 182010
 

Il car sharing con auto elettriche di Parigi ha diversi aspetti che sono e verranno analizzati in vari modi. La notizia in sintesi è che a Parigi circoleranno auto elettriche costruite a Torino da Pininfarina con batterie prodotte in Francia da Bolloré. L’operazione non è nuova  e se ne parlava già diversi anni orsono. Un aspetto è comunque poco conosciuto ma interessante: l’operazione è stata resa possibile da una sorta di green procurement assicurato dalle amministrazioni francesi. Infatti, per rendere economicamente sostenibile il tutto, il progetto è stato preceduto dall’impegno appunto delle amministrazioni francesi – in primis la città di Parigi – di assorbire in qualche modo un numero di vetture sufficiente. L’amministrazione quindi è stata una sorta di start up che ha permesso di iniziare l’operazione spingendo non solamente la modalità del car sharing, ma la stessa circolazione delle auto elettriche, mettendo il proprio marchio come garanzia. Da qui il mercato dovrà successivamente dire se l’operazione funziona o meno. Senza questo iniziale disegno l’operazione non avrebbe potuto vedere la luce. Ma gli amministratori francesi in questo si dimostrano ancora una volta all’avanguardia e capaci di assumersi un rischio più o meno calcolato per la promozione di un altro tipo di mobilità. Cosa che dovrebbe essere nel dna di ogni vera amministrazione.