mag 102012
 

Oggi spaventano i risultati delle elezioni legislative greche e di quelle amministrative italiane, ma la storia, con la IV Repubblica Francese e Weimar, ci ha già fornito esempi di come cattive regole e cattive istituzioni possono essere pagate a un prezzo molto alto. Auguriamoci che i nostri politici non vogliano essere ricordati come coloro che hanno liquidato definitivamente il futuro dell’Italia.
Un presidente eletto direttamente dal popolo con importanti poteri di governo e un esecutivo responsabile di fronte alla camera bassa – e il sistema elettorale maggioritario a doppio turno (un sistema per tanti versi simile, quello australiano, a un turno, ma che consente un ordinamento delle preferenze dei candidati di collegio, avrebbe risultati analoghi) in Francia hanno innescato quelle dinamiche che sarebbero molto salutari per il nostro Paese e tanto indispensabili nella loro radicalità quanto è paludoso e irriformabile il nostro gioco politico allo stato attuale delle cose.
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mag 102010
 

In Gran Bretagna la riforma elettorale è diventata il vero spartiacque per la nascita di un accordo tra i liberali e i conservatori/laburisti. Tra i diversi sistemi è rispuntato il cosiddetto “voto alternativo” già consolidato in Australia per la Camera e in Irlanda per il Presidente. Ma cos’è il “voto alternativo”? Il sistema rientra, normalmente, nella famiglia del voto maggioritario e funziona in questo modo. Poniamo che esistano 4 candidati: Rosso, Nero, Giallo, Blu. Gli elettori devono ordinare tutti i candidati secondo un ordine di preferenza mettendo un numero vicino a ogni candidato. Un esempio potrebbe essere:

CANDIDATI
ORDINE PREFERENZA
GIALLO 3
ROSSO 1
NERO 4
BLU 2

In sostanza l’elettorale ha dato la prima preferenza al rosso, poi al blu,al giallo e al nero. Si contano a questo punto le prime preferenze. Se un candidato raggiunge il 50% ha vinto e prende il seggio. Se nessuno raggiunge il 50%, si elimina il candidato che ha raggiunto il minor numero di voti (in questo caso il nero) e si assegnano i suoi voti (quelli sempre del nero) a quell che ha ricevuto la seconda preferenza. Si ricontano quindi i voti e se qualcuno raggiunge il 50 % dei voti vince. In caso contrario si ripete la procedura eliminando sempre il candidato che ha ricevuto meno voti e riassegnando i suoi voti alla seconda preferenza. Chiaramente ad un certo punto non potranno che rimanere due candidati e per forza di cose uno avrà il 50% dei voti. (per una spiegazione più ampia è possibile consultare questa voce di wikipedia).

Sulla diffficoltà del sistema al posto di mettere la croce, si potrebbe obiettare che gli elettori italiani non sono meno capaci degli irlandesi o degli australiani. Sui vantaggi di questo sistema sicuramente può essere citato il fatto che elimina di fatto la dipendenza dalle alleanze pre elettorali, favorisce l’emergere di due blocchi consolidando il bipolarismo (a chi piace), favorisce i partiti maggiori e anche quelli geograficamente concentrati (nel caso italiano potrebbe essere la Lega) ed in grado di proporsi come seconda preferenza.