Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Futuro e Libertà, Rosso e i polli di Renzo

Il ritorno di Roberto Rosso nella casa di Papi è, a mio modo di vedere, paradossalmente una buona notizia per le truppe di Futuro e Libertà. Meno, probabilmente, per il Pdl, Enzo Ghigo e le ambizioni dell’Assessore Coppola nel ruolo di sfidante alla poltrona più alta del Palazzo Civico torinese. Per una volta lo scompiglio avanza nel centrodestra e le elezioni sotto la mole potranno davvero essere solo perse dal centrosinistra subalpino. (altro…)

Futuro e libertà stacca la spina al governo

On. Presidente,
Generazione Italia considera conclusa negativamente l’esperienza di questo Governo che, come fosse un suo feudo personale, ha presieduto (…)

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Il testo di Fabio Granata

Fabio Granata di Futuro e Libertà sta innervosendo la coalizione al governo ed auspica una nuova fase. Preludio?

(…) Se Fini ha ragione, e ha certamente ragione, a dire che l’Italia è ferma e in profondo declino e che il Governo non è più all’altezza della situazione, dopo Perugia è doveroso e inevitabile immaginare di aprire una fase nuova, nella quale sarà inevitabile e coerente con le nostre posizioni, ritirare la nostra delegazione dal Governo, assicurando soltanto l’appoggio esterno all’esecutivo, al solo fine di affrontare le emergenze reali del paese e le parti condivise del programma. (…)

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Nuove destre e falsi centri

Su questa faccenda di Gianfranco Fini e di Futuro e Libertà credo che i commentatori politici più accreditati stiano prendendo l’ennesimo granchio. Non credo infatti che Fini stia inseguendo velleità di neocentrismo: da politico esperto qual è sà bene che è da almeno quindici anni che ci tentano e regolarmente vengono legnati dagli elettori. Credo invece che il tentativo sia più simile a quello avvenuto in Francia, dove una seconda destra legata ai temi della legalità ed anti plebiscitaria (qui Berlusconi, lì l’ombra lunga di De Gaulle) ridisegna la cornice politica. In sostanza vedo poco Fini che corteggia Rutelli o Cesa. Semmai il contrario. Con la possibilità tutt’altro che teorica che una nuova destra del genere svuoti la pancia del partito del predellino berlusconiano, come anche peschi postideologicamente anche in qualche sacca di centrosinistra ormai stufa dell’inadeguatezza dell’azione del Partito Democratico.