giu 242009
 
pozzo-petrolioChi si occupa di economia ambientale (e di come uscire dall’attuale crisi attraverso l’industria verde) vede spesso ridursi la discussione a due semplici parti che si contrappongono senza mai incontrarsi. Il primo argomento è sensibile alla decrescita ed alla rinuncia, di fatto al progresso; riduce il problema ecologico a quello economico e propone, alla fine, di congelare le diseguaglianze nel loro stato attuale attraverso il rifiuto dello sviluppo. Il secondo aderisce alla semplice idea che basti coniugare mercato e innovazione tecnica per superare le attuali difficoltà; riducendo il problema alla semplice tecnologia.
Jean-Paul Fitoussi e Eloi Laurent immaginano, invece, un nuovo percorso, una ecologia politica che tenta di concepire in maniera diversa l’economia, la politica e l’ecologia uscendo dai due termini della decrescita rassegnata e l’imprevidenza ecologica.
Per saperne di più, il consiglio è di leggere “La nuova ecologia politica” di Jean-Paul Fitoussi e Eloi Laurent edito da Feltrinelli, su cui spero di ritornare presto.

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mag 102009
 

Segnalo un bellissimo intervento di Jean-Paul Fitoussi comparso sul Sole 24 Ore dell’8 maggio in cui il Professore dell’Istitut d’etudes politiques di Parigi sostiene che non solo i guai dell’economia reale, ma anche la crisi finanziaria dipendono dall’eccessiva diseguaglianza di reddito e ricchezza. “Più in generale – afferma fitoussi – penso che lo scandalo etico del nostro tempo stia nella globalizzazione della povertà, diffusa ormai anche nei paesi ricchi e ancor di più nell’accettazione di un grado insostenibile di perequazione nei paesi democratici”. Gli stessi dati del FMI indicano che le diseguaglianze interne ai paesi sono relativamente importanti e risultano in aumento a partire dal 1990. “Se poi consideriamo le ineguaglianze nello sviluppo umano tra i paesi più ricchi ed i paesi più poveri – continua Fitoussi – vediamo che da tre decenni domina l’inerzia. Le diseguaglianze nello sviluppo umano fra ricchi e poveri ricordano le posizioni di Achille e della tartaruga nel paradosso di Zenone: la distanza che li separa resta incolmabile”. L’unica domanda che mi faccio veramente è il perché devo trovare queste analisi sul Sole 24 Ore, notorio organo di stampa bolscevico, e non come dichiarazione di qualche candidato, ad esempio, del PD. Meglio i socialisti europei.


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