set 182010
 

Domani si voterà in Svezia ed è attesa una nuova vittoria del centrodestra e batosta dei socialdemocratici. Tra le prime analisi – ad urne in verità ancora chiuse – di questo arretramento, c’è un’idea che attraversa da diversi anni gli osservatori politici della sinistra. In sostanza l’elettorato non ha abbandonato gli ideali di eguaglianza e di giustizia sociale, nè la necessità di uno Stato autorevole che venga meno alle proprie prerogative, ma pensa che i cittadini debbano assumersi le proprie responsabilità con una nuova idea del rapporto tra i cittadini e lo Stato. In quest’ottica convergono sia l’esperienza svedese che quella del laburismo inglese come puntualizzato dallo stesso Blair nel suo ultimo libro. Il tutto si potrebbe riassumere nel fatto che la funzione dell’aiuto dello Stato debba avere come filosofia quella di aiutare ad avere le stesse opportunità per tutti per raggiungere gli obbiettivi che ognuno si prefigge, ma che successivamente il cittadino deve avere la libertà di camminare da solo senza uno Stato pervasivo che lo limiti successivamente: non vuole ulteriori aiuti dal welfare. Bisognerà ragionarci meglio