set 162011
 

Questa settimana l’Economist ha pubblicato dei dati da far rabbrividire chiunque avesse un po’ di senso del bene pubblico, di senso del futuro. Non solo la disoccupazione giovanile in Italia è ai massimi storici, a circa il 30%. Non solo i giovani e gli adulti non anziani hanno in maggioranza un lavoro precario e sono i primi a esser licenziati in qualsiasi azienda pubblica o privata. La conseguenza terrificante di questo processo è che l’Italia è il paese dell’OCSE con il maggior numero di giovani tra i 15 e i 24 anni che non fanno nulla, i cosiddetti “scoraggiati”

Continua a leggere su Italia Futura l’articolo di Marco Simoni

dic 172010
 

Da gennaio circa 4 mila medici precari del SSN potrebbero ritrovarsi senza lavoro. Questo l’allarme lanciato dal Segretario della CGIL Medici Crozza nel momento in cui entra nell’operatività una norma contenuta nelle norme sul pubblico impiego varate l’estate scorsa che blocca tra l’altro i rinnovi contrattuali e congela per tre anni la retribuzione dei dipendenti pubblici. Il provvedimento impone alle amministrazioni di dimezzare nel 2011 la spesa per tutte le forme di lavoro flessibile, in cui rientra anche quella per i medici precari che prestano servizio nel SSN e che ammonterebbe ad un primo conteggio a circa 8 mila camici bianchi. Importante soprattutto la tipologia dei precari medici in sanità che svolgono attività soprattutto nel settore dell’emergenza (leggi Pronto Soccorso), di età per la maggior parte compresa tra i 35 ed i 45 anni e nel 60% donne. Inutile prevedere che ci potranno essere “disguidi” proprio in questi settori delicatissimi e il blocco di questi settori potrebbe riflettersi sulle garanzie di cura delle persone. Buon Anno