lug 262010
 

Già in passato avevamo segnalato come la difesa dell’acqua pubblica passasse anche attraverso l’azione politico-amministrativa degli Enti Locali dove ancora, almeno nel nostro territorio, esistono amministrazioni di centrosinistra che potrebbero salvaguardare le positive esperienze difese in questi anni. Il fatto che il regolamento attuativo della liberalizzazione nei servizi pubblici locali sia arrivato al traguardo, ci consente di lanciare un segnale di attenzione che spero venga recepito dalle nostre amministrazioni, in questo caso la Provincia ed il Comune di Torino, non conoscendo ancora la posizione della nuova Giunta regionale del Piemonte a gui leghista. Nella nostra Provincia di Torino sicuramente l’esperienza della gestione in house è stata certamente positiva con risultati sul costo del servizio e sulla qualità all’avanguardia del quadro nazionale. Esperienza che mi onoro di avere difeso e rilanciato durante il mio precedente mandato di Assessore provinciale alle acque. Per brevità, il nuovo testo sulle liberalizzazioni pone, solamente per la gesione idrica, la possibilità di mantenere la gestione pubblica in house a condizione che i bilanci siano in utile, venga reinvestito l’80% dei profitti e si dimostrino costi operativi inferiori alla media del settore. Per ciò che riguarda il nostro territorio sono condizioni sicuramente dimostrabili e raggiungibili anche in futuro. Rimane comunque necessario lavorare con attenzione fin da subito per non lasciarsi prendere in contropiede e quindi porre immediatamente nell’agenda delle amministrazioni comunali e principalmente provinciale il tema, sia a livello di consigli che di giunte. I partiti politici che vogliano quindi difendere l’acqua pubblica possono sicuramente passare dalle semplici dichiarazioni di principio all’azione. Così come i cittadini potranno valutare quel che passa tra il dire ed il fare…