Sta per iniziare un grande esperimento di economia ambientale: l’introduzione della carbon tax in Australia, una tassa sulle emissioni di anidride carbonica che andrà a colpire i 500 maggiori gruppi inquinanti di quel Paese. Dopo le esperienze parziali e poco convinte europee, questa può definirsi l’intervento più ambizioso a livello mondiale da osservare senza dubbio con molta attenzione. Si passa cioè per la prima volta dalla teoria alla pratica, e questo in un Paese che ha indici di inquinamento molto alti dovuti fondamentalmente alla dipendenza energetica dal carbone (soprattutto per la produzione di energia elettrica) e che è responsabile di circa l‘1,5% delle emissioni mondiali di gas serra. (altro…)
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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Vedremo se le manterranno, ma alla voce “misure di compartecipazione all’assistenza farmaceutica e sulle altre prestazioni erogate dal Sistema Sanitario Nazionale, rimangono ad oggi i nuovi ticket sulle prestazioni sanitarie che saranno attivi dal 2014. Dentro c’è un po’ di tutto: dai ricoveri ospedalieri, alle prestazioni radiologiche, dalle visite specialistiche ai farmaci e via discorrendo. Ma il punto odioso di questo provvedimento è che tali pagamenti per prestazioni si sommerebbero a quelli già presenti in alcune Regioni, arrivandosi quindi ad un doppio ticket peraltro diverso nelle varie Regioni. Dal punto di vista dell’economia sanitaria sono diversi gli studiosi che hanno analizzato l’impatto sul risparmio sanitario con il risultato di non considerarli dei calmieratori di spesa pubblica, ma anzi in diversi casi dei moltiplicatori di spesa. oltre infatti alle diversità che si creerebbero sul territorio nazionale, spicca la considerazione che l’introduzione di questa tassa provocherebbe, man mano che si scende dalle famiglie con maggior potere d’acquisto a quelle con maggiori difficoltà, ritardi di diagnosi e difficoltà maggiore d’accesso alle prestazioni sanitarie con un supplemento successivo di spesa sull’intera comunità data dalla necessità di assistere persone con stati più avanzati di malattia e con necessità di maggiori tempi di ospedalizzazione e di cure. Resta il fatto che la nuova norma permette comunque la possibilità, per le Regioni che prevedono già un Ticket, di adottare provvedimenti di riduzione delle “misure di compartecipazione”, purchè venga assicurato comunque l’equilibrio economico-finanziario attraverso misure “alternative” .
Se dovessimo avere un sogno, impegnarci per qualcosa, sicuramente il nostro pensiero desidererebbe qualcosa di meglio dello scoprire che in una finanziaria è nascosto un congegno ad orologeria “ad aziendam” o spremerci le meningi per comprendere l’abile mossa tattica del maggior partito d’opposizione che si astiene sulla vita o morte delle province. Ci piacerebbe batterci per qualcosina di più, qualcosa che possa farci ricordare, che so’, lo statuto dei lavoratori o l’instaurazione del sistema sanitario nazionale per tutti. Posso perfino capire i leghisti, sedotti dall’idea del federalismo, anche se quell’idea, quando è nata, serviva ad unire qualcosa come gli Stati ribelli americani e che è stata un filone che ha portato all’unità italiana; non questa cosetta ignorante che vorrebbero rovesciarci addosso. Se il Pd è sempre più inguardabile, non è che il dipietrismo di ritorno che accende queste baruffe chiozzotte sia tanto meglio: l’universo dei valori non mi sembra molto più aperto. Direi che è davvero giunto il momento di riscoprire il gusto della contesa politica su cose questa volta serie. Qualunque vogliate, ma serie.
Il 6 luglio l’AgCom voterà una delibera con cui potrà rimuovere contenuti di siti internet in maniera arbitraria senza l’autorizzazione del giudice. Su Metilparaben alcune idee per esprimere la propria contrarietà.
Oggi è mancato Giovanni Ossola. Fiero socialista mai pentito, sindaco di Settimo per molti anni,consigliere e Assessore alla Viabilità della Provincia di Torino nello scorso mandato. Personalmente è mancato un amico da cui ho imparato molto ed a cui ho voluto bene come un fratello. Un punto di riferimento che mi ha insegnato cos’è l’amministrazione pubblica pulita, fatta con passione e senza risparmio. Mi ha fatto da Maestro insegnandomi cosa sia il socialismo, quello vero, quello di Riccardo Lombardi a cui era legato, e guardando al suo esempio ho condiviso una stagione di militanza insieme. Oggi mi rimane il suo spirito allegro e due libri che mi prestò, che sempre dovevo restituirgli – ma senza fretta – sulle idee di Lombardi. Forse ha voluto che li tenessi e li terrò cari come il suo ricordo. Ciao Giuan.
Sono tempi di critica ai privilegi della politica, soprattutto dal punto di vista dei guadagni. In realtà sarebbe necessario ripensare la partecipazione politica in Italia tuot court, magari prendendo ad esempio cosa succede negli altri Paesi. Mi ha sempre colpito, ad esempio, cosa accade negli Stati di rito anglossassone dove i leader politici considerano l’accesso alle posizioni di potere come una fase della propria vita dove guadagnare popolarità e competenza che daranno successivamente frutti economici di una certa importanza. In sostanza la posizione di potere all’interno delle amministrazioni pubbliche non si traduce in ricchezza. Lo Stato, anche ad alti livelli, non paga, mentre sarà il mercato privato attraverso le successive collaborazioni, libri, conferenze, cooptazione in consigli di amministrazione per dirne qualcuna, a provvedere al benessere economico del politico che ha impiegato una porzione della propria vita a servizio, appunto, del bene pubblico e per un periodo di tempo generalmente molto meno sostanzioso rispetto a quello italiano. (altro…)
Un esempio di miopia politico-amministrativa riguarda le nuove forme di comunicazione e fruizione della cultura scritta – e non solo. Recentemente sono rimasto stupito di quante persone di ogni età usassero gli e-book a New York: sulla metropolitana, seduti sulle panchine, nella pausa pranzo – così come è estremamente diffuso il wifi, ma questo è un altro discorso. Barnes &Noble, la più conosciuta libreria di NY, si sta quasi riconvertendo a questa nuova forma di lettura e propone le opere degli autori praticamente con la stessa importanza dei fratelli cartacei. In Italia la diffusione dei libri elettronici viene frenata per diverse ragioni ma soprattutto perchè l’IVA sugli e-book è di molto superiore a quella agevolata applicata ai libri tradizionali. Credo che questo sia davvero un controsenso che allontani lo sviluppo e la fruibilità della cultura scritta – e non solo – nel nostro Paese. E dire che rimettere in linea questo tipo di tassazione non mi sembra così difficile.