apr 172012
 

Una cosetta semplice, segno dei tempi. Un gruppo di cittadini si incontra e costruisce su internet attraverso un sito (comitato del sole) e una pagina Facebook una raccolta firme per tagliare gli stipendi dei parlamentari. E fanno il botto collezionando 1.200.000 “mi piace” e circa 80.00 aderenti. Dietro, almeno fino a prova contraria, nessun partito, nessun politico, nessun giornale. E così il 23 aprile andranno a depositare un quesito referenderario per abrogare parzialmente la legge che determina l’indennità spettante ai parlamentari. Semplice e abbondante.

  3 Responses to “Tagli agli stipendi dei parlamentari: un botto di referendum”

  1. e mandiamoli a casa questi disumani!

  2. e ora referendum!

  3. Dimezzare del 50% il numero dei deputati… e il Senato sia composto da 75 membri e altri 75 siano deputati regionali. E poi dimezzare del 50% gli stipendi; annullare prebende e privilegi fuori da ogni ragionevolezza e riconoscere un vitalizio all’età pensionistica con contributi ricongiunti a quelli della vita lavorativa: una sola pensione!

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