medicinaLa spesa sanitaria è in controtendenza rispetto alla crisi e traina anche i profitti della aziende farmaceutiche come riportato oggi da “Ilsole24ore”. La produzione dell’industria italiana del farmaco è infatti cresciuta del 7% a luglio rispetto a giugno; +1.6% il risultato del II semestre sui primi tre mesi del 2009. Il business della salute si è insomma tenuto fuori dalla crisi mondiale a differenza degli altri settori industriali, con l’avvertenza che è in corso un processo di ristrutturazione del comparto iniziato prima della crisi economica. Ristrutturazione che attraverso l’implemento della spesa in formazione e ricerca, non ha comunque impedito la crescita dei fatturati, anche tenendo conto della diminuzione del prezzo di diverse specialità farmaceutiche arrivata fino al 5%. Risultato certamente da dividere con il composito mondo delle imprese biotech, stimate in circa 200 nel nostro Paese e che sembrano essere quelle maggiormente esposte dai tagli del maggiore acquirente del settore, lo Stato che rappresenta circa il 75% del mercato dei farmaci in Italia. Dati sicuramente su cui sarà necessaria una seria riflessione, data l’importante spesa che molte famiglie continuano a sostenere, il forte ridimensionamento dell’occupazione che le aziende farmaceutiche hanno messo in atto in questi anni e i settori di ricerca attivati, che certamente non stanno favorendo la risoluzione ad esempio delle patologie che maggiormente mietono vittime soprattutto in diverse aree del mondo sottosviluppato.

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