Che cosa vorremmo che facesse il nuovo Sindaco di Torino? Sicuramente meno chiacchiere di quelle che sentiamo in giro e più cose serie sul versante delle innovazioni e delle occasioni che un sistema sviluppato come quello che esiste sotto al Mole potrebbe cogliere. Come ad esempio è successo a Milano dove hanno creato il Centro Internazionale sulla fotonica per l’energia per studiare tecnologie al servizio del fotovoltaico attraverso una sinergia tra la Regione Lombardia, la Fondazione Politecnico di Milano e Pirelli. E dire che anche a Torino esiste un Politecnico di eccellenza, una azienda sicuramente interessata a sviluppare sistemi che rendano disponibile energia come Fiat. La sfida è anche più importante di quella preannunciata per realizzare sistemi fotovoltaici ad elevata efficienza e costi ridotti. Tenendo conto di ciò che si sta sviluppando nei centri di ricerca europei in cui si sta mettendo a punto una metodologia in grado di sfruttare laser ad infrarosso che convoglierebbero fotoni ad alta energia su pannelli speciali fotovoltaici con una resa di circa l’80% di sfruttamento – contro il 40% attuale - generati da stazioni orbitanti. Un “mercato” apertissimo e dagli sviluppi più che promettenti in cui chi arriva prima dal punto di vista scientifico e tecnologico avrebbe in mano le chiavi per disporre di una fonte energetica pulita ed inesauribile da poter distribuire in ogni parte del globo. Da qui ad immaginare uno sviluppo tecnologico che impiegherebbe manodopera senza necessità di delocalizzazione il passo è breve. Queste sono le cose che dovremmo chiedere di far sviluppare sul nostro territorio che ne avrebbe le capacità scientifiche e industriali. Questi sono gli impegni che chiediamo siano nei programmi politici di chi dovrà guidare la nostra città, sicuramente fattibili come dimostrato a non più di 150 km di distanza. Finiamola con le chiacchiere e concentriamoci sulle cose serie. Per cortesia
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro