alberto semiIl transfert è comunque di fatto una resistenza a conoscere l’altro: come se il paziente affermasse di voler solo ri-conoscere qualcuno, ma di non voler conoscere alcuna persona nuova. Il transfert’ è dunque una resistenza alla conoscenza dell’altro in quanto soggetto: e di ciò va tenuto conto proprio nella situazione del colloquio. Quando, in una prima intervista, se abbiamo adottato l’atteggiamento più corretto possibile, andiamo subito benissimo al paziente, oppure al contrario questi dà manifesti segni di non avere alcuna intenzione di proseguire ed intraprendere un’avventura con noi, si vede questo fenomeno in forma tanto evidente quanto poco utilizzabile. Il paziente allora trasferisce su noi affetti o caratteristiche di qualcun altro: ma facendo ciò non può conoscerci.

Antonio Semi; Dal colloquio alle Teoria, Raffaello Cortina Editore

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