feb 222011
 

Per capire come si muovono i capi di governo “veri”, basterebbe analizzare i movimenti di David Cameron, premier britannico che sarà il primo leader a sbarcare in Egitto dopo i recenti sconvolgimenti. In primo luogo incontrerà l’attuale primo ministro egiziano Shafik  ed il capo del Consiglio supremo dell’esercito Tantawi che espleta le funzioni di Presidente  del paese. Inoltre avrà colloqui con i leader dei movimenti di opposizione eccettuati i Fratelli Musulmani, non considerando la rivoluzione egiziana “una rivolta islamica”. Per quanto sia vero, Cameron ha dichiarato ai giornalisti che la sua è «una grandiosa opportunità di incontrare le persone che in questo momento governano l’Egitto, e di assicurarci che sia in atto una vera transizione dal governo militare a quello civile. In questo modo potremo capire in che modo il Regno Unito e gli altri paesi europei possono aiutare l’Egitto» tentando anche di dimostrare che la Gran Bretagna vuole unire i propri interessi economici con l’Impegno nell’incoraggiare le riforme politiche. Particolare di non poco conto è la sospensione dell’esportazione di armi in Libia e Barhein. Non sono a conoscenza di analoghe decisioni del nostro Governo che sarebbero certamente più comprensibili ed idonee rispetto alla linea del non disturbare Gheddafi, salvo poi correre ai ripari e adeguarsi all’ultimo momento alle risoluzioni dell’Unione Europea.

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