feb 222011
 

Qualcosa si sentiva, ma le voci erano molto riservate. Salvatore Cannavò su “Lettera 43” mette però nero su bianco i rumors sulla costruzione di un’area con profilo socialdemocratico nel Pd che riconoscerebbe Sergio Cofferati come organizzatore e che si appresterebbe già il mese prossimo ad uscire allo scoperto anche solo attraverso qualche seminario di lavoro. Famiano Crucianelli, Paolo Nerozzi e Guglielmo Epifani sembrano essere gli altri animatori dell’ipotesi laburista/socialdemocratica, recentemente anche rinfrancati dalla ripresa della Spd tedesca dopo le elezioni di Amburgo e dalla vivacità dei laburisti inglesi che fanno commentare i bene informati sul fatto che la socialdemocrazia europea si sa cos’è, mentre il Pd ancora nessuno ha compreso cosa sia. Non sfugge inoltre cosa avviene ancora più a sinistra con Nichi Vendola, che potrebbe essere un forte interlocutore tramite il suo padre nobile, Fausto Bertinotti il quale ha costituito appunto con Cofferati l’associazione Lavoro e Libertà in solidarietà con i lavoratori passati attraverso la gogna del piano Marchionne. Un progetto che guarderebbe anche i popolari legati a questioni sociali come Rosi Bindi, per intenderci

  2 Responses to “Pd. Cofferati il laburista”

  1. Ci sono dei limiti oltre i quali un sindacato diventa “molle” come negli USA, perche’ fa’ proprie le ragioni dell’azienda. L’Italia ha fortunatamente una tradizione di sindacalismo diversa. In cui ci sono confini di civilta’ (salute ,minima sicurezza,umanita’ del lavoratore) non oltrepassabili. Di difesa collettiva, che non lascia nessuno solo nei momenti di bassa. E che nei momenti di piu’ alta marea diventa espressione politica e si fa’ legge e frontiera piu’ avanzata ( Statuto Dei Lavoratori; abolizione delle “gabbie salariali”; perfino impegno per la realizzazione degli organi collegiali nella scuola pubblica)….Il lavoro esiste non per premiare il profitto. Ma per costruire la persona umana.

  2. Ovviamente da versanti contrapposti anche se alla fine il risultato potrebbe essere lo stesso. Io non sono d accordo con la Fiom perche un sindacato negozia anche arretramenti concessioni esuberi a volte necessari per salvare un azienda ma non mi convince neanche l esaltazione del caso Fiat come esempio di modernita caso mai e emblema di arretratezza.

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