apr 082013
 

Emergency, l’organizzazione fondata da Gino Strada, “sbarca” in Italia. Sembra un controsenso, ma non lo è: come in uno stato di guerra, l’organizzazione stima l’esistenza di almeno 9 milioni di persone nel nostro Paese che non hanno pieno accesso alle cure. Eppure, anche oggi, sentiamo lodare il nostro sistema di cure come tra i più qualificati nel mondo. Ma Gino Strada, con ragione a mio modesto avviso, crede che nel nostro Paese non si sia realizzato il dettato della Costituzione, che garantisce cure gratuite agli indigenti, e non solo. Gli esempi sono stringenti e ben conosciuti da noi tutti. Una protesi dentaria, molto più importante per la salute ad esempio di un anziano di quanto si pensi, non costa nulla presso i nostri ambulatori pubblici. Con la piccola avvertenza che saranno comunque necessari almeno 700 € che vengono computate come contributo per acquisto di materiali, ticket. Emergency raccoglie la sfida e pensa che, togliendo il profitto, si possa fornire una prestazione in proprio con cifre non superiori ai 300 €. Oppure si può iniziare ad operare anche un semplice orientamento all’interno delle nostre strutture sanitarie al momento non così fruibili. Perchè oggi all’interno degli ambulatori di Emergency già presenti in Italia – come Marghera o Palermo – almeno il 20 % delle persone curate sono cittadini italiani.

Per saperne di più cerca all’interno del sito di Emergency il “Programma Italia” e contribuisci con un SMS al numero 45505

ott 272010
 

Emergency apre un ospedale in Sudan in due anni. Usa anche tecnologie ecosostenibili e progetta la struttura partendo dale esigenze di chi vive nelle sale operatorie, nei reparti, negli ambulatori. Perchè questi lavoratori sanno quali saranno i flussi delle persone, da dove verranno, come si muoveranno all’interno di un ospedale, dove andranno. Due anni. Noi siamo ancora a capire se possiemo fare la città della salute, dove, come. L’obbiettivo di emergency è semplice: dare le migliori risposte possibili di salute. E chiaramente il concetto di “spreco” non è nemmeno immaginabile date le risorse possedute. L’obbiettivo è una risposta alla salute. Non altro. Non gli ospedali “Hub” con i “satelliti” del nostro Presidente del Piemonte. Mi chiedo come sia possibile che chi lavora in sanità non abbia la nausea e non dica nulla.