ago 062017
 

paranoia

Chi è il paranoico e perchè può oggi interessarci in maniera così stringente? Può la paranoia essere adoperata come uno strumento – non il solo certamente – attraverso cui capire meglio il nostro tempo? Luigi Zoja ci pone, in questo suo testo dalla leggibile complessità, di fronte a questa logica  nascosta che procede scambiando cause con effetti intravvedendo la possibilità di fuoriuscita dalla patologia individuale a quella della “massa”. E questo “stile sragionante” dove si spinge il proprio male all’esterno, inventando ostacoli ed ostilità e attribuendo sempre a qualcosa di “esterno”, “Altro da sè” tutti i guai passati, presenti e futuri, sembra davvero essere una delle cifre con cui guardiamo oggi il mondo. Con l’importante notazione di come esistano infinite gradazioni dalla normalità a ciò che definiamo come pazzia. Per capirci meglio basta riandare al caso della “caffettiera della nonna”. Un’ anziana signora era assistita da una giovane ragazza che viveva con lei. Un giorno la ragazza vide una caffettiera nella vetrinetta e disse: ” Che bella caffettiera!” La nonna cominciò a sospettare: quella caffettiera le piace troppo, potrebbe rubarla. Così la nascose. Dopo qualche giorno alla nonna venne voglia di caffè. e, abitudinaria come tutti gli anziani, cercò la caffettiera nella vetrinetta. E non la trovò, dimenticandosi che l’aveva nascosta. “La caffettiera non c’è più, dunque è stata rubata dalla ragazza” ricavando una conferma dalle premesse che lei stessa aveva creato.

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